Gli approcci top-down e bottom-up in psicoterapia
Nell’ambito dello studio della percezione e dell’elaborazione dell’informazione, esistono due processi mediante i quali entriamo in contatto con gli stimoli esterni ed interni: i processi top-down (dall’alto verso il basso) e i processi bottom-up (dal basso verso l’alto).
I processi top-down partono dal pensiero esecutivo e consapevole che, attraverso le funzioni integratrici di memoria e coscienza, utilizza l’attenzione e il linguaggio per elaborare i dati sensoriali. I primi sono quelli automatici e viscerali cioè emotivi e legati alla sensibilità corporea (Awh, 2012). Mentre i secondi come l’impostazione e la regolazione dell’attenzione, hanno dimostrato di ridurre lo stress psicologico, nonché l’asse ipotalamo-ipofisiario (HPA) e il sistema nervoso simpatico (SNS), modulando la funzione immunitaria e l’infiammazione (Muehsam, 2017). I processi bottom-up, promossi da tecniche di respirazione e pratiche di movimento, hanno dimostrato di influenzare la funzione muscolo-scheletrica cardiovascolare e del sistema nervoso, come l’attività HPA e SNS con concomitanti cambiamenti nella funzione immunitaria e del benessere emotivo (ibidem).
Psicoterapia:La teoria della percezione
La teoria della percezione ha un risvolto nella pratica psicoterapeutica. Nell’approccio top-down l’intervento si focalizza in prima battuta sulle funzioni verbali e cognitive, legate alla corteccia frontale, per poi “scendere” ai processi emozionali (sistema limbico). Infine, ai processi corporei. Il limite di questo approccio è che ad esempio, nel caso di uno sviluppo traumatico, il soggetto presenta lacune mnestiche e sintomi dissociativi che non gli consentono di verbalizzare il proprio vissuto, perciò non è possibile fare appello alle funzioni integratrici che sono disregolate.
Sempre più clinici e ricercatori che si occupano di traumi propongono l’approccio bottom-up (corpo-emozioni-pensiero) basato sul corpo perché non necessita di funzioni superiori integre, ma che può integrarle sciogliendo le memorie corporee traumatiche per ampliare gli stati mentali positivi (La Rosa, 2017).
Riferimenti
Awh, E. B. (2012). Top-down versus bottom-up attentional control: a failed theoretical dichotomy. Trends Cogn. Sci. (Regul. Ed.) 16, 437-443.
Muehsam, D. L. (2017). The embodied mind: A review on functional genomic and neurological correlates of mind-body therapies. Neuroscience and Biobehavioral Reviews 73, Feb 2017, 165-181.