La ricerca di un senso
La ricerca di un senso è forse più di altri, il tema d’incontro tra psicologia e la ricerca di una verità interiore e spirituale. Quando si parla di senso tocchiamo qualcosa di trasversale nelle culture e nelle epoche storiche in geografie differenti, che ha spinto l’essere umano a porsi delle domande e a darsi delle risposte sottoforma di narrazioni. Fin dalla nascita, cerchiamo di dare senso e significato a noi stessi, agli altri, al mondo, alla vita, agli eventi e di condividerlo con i nostri simili, generando una cultura. Nell’ambito del cognitivismo, entriamo nel campo della neocorteccia. Secondo la tripartizione del cervello di Paul MacLean dei primi anni ’70, la costruzione soggettiva di senso si associa al cervello neocorticale, caratteristico dell’essere umano.
Gli strumenti neocorticali sono: il senso del tempo, le connessioni tra segnali e la costruzione di sequenze temporali (che consentono di attribuire e generare senso), il linguaggio verbale, la memoria semantica, la metacognizione superiore e la coscienza (autobiografica ed estesa). Il senso è dato dalla collaborazione dei due emisferi cerebrali: da una parte c’è l’emisfero sinistro, il “grande interprete” per Gazzaniga (psicologo e neuroscienziato statunitense); dall’altra c’è l’emisfero destro, che si potrebbe definire il “grande motivatore”, in quanto ci fornisce quel sapore emotivo dell’esperienza come spinta pulsionale all’azione.
La ricerca di senso
La ricerca di senso è la ricerca di una cornice che l’angoscia spazza via.
Ciò che accomuna la psicologia e la ricerca interiore è la ricerca di senso, o me.
Esistono diverse teorie psicologiche che spiegano la ricerca di senso di un paziente in terapia. Ad esempio, dal punto di vista psicanalitico, l’angoscia è il sentimento di smarrimento dell’Io di fronte alla vertigine del libero arbitrio che viene evitata con l’attribuzione di senso. Dare un senso alla vita significa contrastare l’angoscia di esistere. Perché di fronte ad un’infinita possibilità di vite e di scelte, la scelta di una missione di uno scopo permette di abbassare il livello di angoscia. L’angoscia sta al senso come l’ansia sta alla libertà di espressione. Nel cognitivismo, abbiamo Ritorniamo nel campo psicanalitico, l’angoscia è un fiume in piena e il senso è la diga che può contenere, indirizzare, focalizzare la direzione dell’acqua, canalizzare.
L'angoscia
L’angoscia per Jung è il desiderio dell’anima di evolversi, quindi se l’anima è in conflitto per la ricerca di un senso si sfocia nella ricerca spirituale. L’angoscia è lo smarrimento dell’Io che perde l’anima come una sirena tenta l’Io per condurlo verso orizzonti inesplorati. L’anima è il traghettatore dell’Io verso il Sé, una dimensione più ampio della soggettività in cui l’Io cresce di impersonalità e quindi realizza la sua vera natura. L’angoscia è la perdita di recinto, di confini. Vastità in cui l’Io si perde e può destrutturarsi e quindi di ritrovarsi in un recinto più ampio fino a realizzare il Sé. La realizzazione del Sé è la ricerca interiore, è la costante tendenza dell’Io, tensione dell’Io verso all’Infinito che avviene grazie alla tensione animica e creativa.
L’ansia è strettamente connessa ad un sentimento di inadeguatezza dell’anima che protesta nei confronti dell’Io. L’anima sta cercando un terreno diverso in cui vivere, un altro mondo interiore, un altro orizzonte psichico con delle altre regole, delle altre leggi e che permette all’anima di respirare. L’ansia è un’energia che mette in moto qualcosa, un’accelerazione della mente.
L’angoscia si ha nel momento in cui l’energia psichica non fluisce liberamente, non stiamo dedicando le nostre energie verso la nostra realizzazione individuale. Questa ricerca dell’anima avviene attraverso l’Eros. Se Freud definisce la libido come energia pulsionale, l’Eros è qualcosa di più vasto, è il riflesso universale della libido individuale. La libido è il rifletto dell’Eros che è il principio di piacere che governa il mondo, così come la pulsione distruttiva individuale è il riflesso di un’altra energia che regge il cosmo Thanatos.
Ottobre 26, 2024
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