Giulia Ruffino Psicologia Interiore. immagine di una ragazza che balla di fronte al Taj Mahal per l'articolo L'Artista

L’Artista

Ho sempre pensato che l’arte fosse qualcosa di diverso rispetto a ciò che conosciamo. Il senso comune definisce “artista” colui che si applica in una disciplina artistica con un’attitudine all’espressione creativa di sé. Nell’accezione comune più barbara, l’artista viene identificato come un personaggio sgangherato (“è un po’ artista”) dal carattere eccentrico e imprevedibile, per il suo agire fuori dagli schemi delle logiche e delle morali comuni. In effetti, per quanto riguarda attori, ballerini e cantanti, ho incontrato caratteri più istrionici di altri che amavano essere guardati ed esibirsi. Anche se non si può generalizzare, la vita di un artista è sempre legata in qualche modo al riconoscimento dello sguardo altrui, un ritorno che se manca può mettere in difficoltà la vita stessa.

È come se l’artista più di altri avesse bisogno di uno specchio in cui riconoscersi, essere seguito nella propria urgenza espressiva, interessato all’immagine riflessa nell’occhio di qualcun altro o di sé stesso. Ma nel momento in cui lo sguardo cessa e le proprie capacità non si possono più manifestare per un problema fisico, mentale o per la semplice voglia di scendere dal palco, accade che lo specchio si rompe e quel che rimane è una proiezione vuota, una vertigine. L’artista che sa soltanto riconoscersi nello specchio ha paura di scendere dal palco perché sa che quello è il luogo dell’esilio e della perdita del sé.

Arte come espressione di Libertà

C’è un’altra forma di arte. L’arte come espressione libera e poetica di un essere. Ciò implica la realizzazione di un certo grado di libertà e di conoscenza di leggi che vengono applicate in campo qualsiasi come ad esempio la musica. Ma cos’è un’espressione libera? Difficile riconoscerla nell’artista che necessita di uno specchio ed è rara nei musicisti in generale. È libero di esprimersi chi studia anni ed è condizionato a riconoscere la bellezza in un certo stile? Possiede davvero la sensibilità per comprendere l’arte che fa o è solo stato educato/condizionato ad apprezzarla? Ciò spiegherebbe come molti artisti, spinti da un desiderio di libertà, si ritrovano intrappolati in delle regole che ostacolano una libera espressione anziché promuoverla.

Libertà è ciò che contraddistingue un vero artista. Esprimere sé stesso non per avere un ritorno d’identità, ma per trasmettere un principio che lo muove nella vita. L’essere umano fa arte non solo attraverso una “disciplina artistica” o un’attività creativa, perché tutto è creazione quando diventiamo consapevoli di essere gli artefici del mondo dentro e fuori di noi. Colui che agisce una costante ricerca estetica ed etica, prestando attenzione al movimento del suo corpo e al tono della sua voce, nel modo in cui si rapporta con gli altri e comunica il suo pensiero.

Non è costui artista della vita? Creatori di un pensiero, di un comportamento, di una vibrazione che emaniamo all’esterno e che produce degli effetti sul mondo. Il genio non è una persona particolare, lo è chiunque si renda consapevole del suo effetto nel mondo.

L’arte può diventare espressione della propria soggettività, che non è una personalità statica, ma piuttosto una modalità di percepire il mondo. Posso utilizzare questa espressione per elevare le coscienze, nell’emissione di una nota vibrazionale. La forma d’arte più elevata è l’espressione di uno stato di coscienza sempre più raffinata da portare nel mondo. L’artista è responsabile del valore che comunica e dello stato che produce. Perciò deve domandarsi di che qualità vibra la sua passione, perché la sua passione diventerà creazione.
Il vero artista è un essere umano consapevole.

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