Giulia Ruffino Psicologia Interiore. immagine di luci fotografate con lunga esposizione di vari colori per l'articolo le onde alpha della consapevolezza

Le onde alpha della consapevolezza

Le onde cerebrali riflettono i ritmi di attività dei neuroni nelle diverse aree cerebrali e si propagano attraverso la corteccia, svolgendo un ruolo significativo per l’attività cognitiva. Associare le onde cerebrali al buon funzionamento delle attività cerebrali nelle regioni coinvolte, è fondamentale per il posizionamento gli elettrodi durante una sessione di neurofeedback. In questo modo, è possibile allenare l’attivazione di configurazioni neuronali con la riproduzione di onde specifiche. Nel caso dell’autoregolazione emotiva, è utile ricercare e riprodurre le onde che favoriscano uno stato psicologico calmo, vigile e privo di attivazione fisiologica.

All’estremo più lento delle frequenze cerebrali troviamo le onde delta (1-4 Hz) che caratterizzano il sonno senza sogni e stati di profonda incoscienza. All’estremo opposto ci sono le onde gamma (32-100 Hz) che vengono prodotte dal cervello quando è coinvolto in processi cognitivi come l’apprendimento, l’organizzazione e il problem-solving. Le onde theta (4-8 Hz) caratterizzano stati mentali profondi e spesso inconsci di connessione emotiva, intuito e creatività (Marzbani, 2016). Alcuni parlano di stato ottimale meditativo, altri di stato alterato di coscienza che si allontana dalla meditazione. Un’eccessiva presenza di theta è stata associata all’ADHD (Fallahpour, 2010).

L'autoregolazione emotiva

Per l’autoregolazione emotiva è necessario predisporsi ad uno stato ricettivo e di accettazione nei confronti delle emozioni vissute, ma anche di presenza mentale. La frequenza theta sembra favorire la vicinanza alle emozioni ma non sufficiente per diventarne consapevole. L’onda theta caratterizza uno stato semi-onirico che non sembra sufficiente per consapevolizzare l’elaborazione emotiva. Le onde beta, che si suddividono in ritmo sensomotorio (SMR) o low beta (13-15 Hz), beta (15-20 Hz) e high beta (20-32 Hz), caratterizzano il nostro stato di consapevolezza quotidiana, fatto di attenzione, focalizzazione e pensiero in presenza di molteplici stimoli.

Un potenziamento delle onde beta si associa ad un aumento della rivalutazione cognitiva. Pensare, focalizzarsi, sostenere l’attenzione, ma anche allerta, tensione ed eccitazione sono attività connesse a queste onde. Perciò i protocolli beta sono stati utilizzati per il miglioramento delle prestazioni degli sportivi. Ma abbiamo visto che l’autoregolazione emotiva non può accadere se le funzioni integratrici sono disregolate.

La suddivisione delle onde alpha

Le onde alpha, che si suddividono in lower alpha (8-10 Hz), alpha (8-13 Hz) e upper alpha (10-13 Hz), emergono e si propagano velocemente sulla pelle durante il processo di rilassamento muscolare che alla fine porta al sonno. L'umore alfa è descritto come una condizione di allerta rilassata, calma e piacevole, favorevole alla meditazione e in assenza di attivazione fisiologica. È da considerare che l’attivazione fisiologica è un fenomeno naturale di per sé, poiché rappresenta la semplice messa in atto dei meccanismi di attacco/fuga, ma è patologica la memorizzazione di schemi disadattivi che attivano l’arousal in circostanze assolutamente prive di pericolo, accumulando stress e tensione psicologica. Per visualizzare l’effetto delle onde alpha basti pensare ad un gatto e alla beatitudine di quando riposa sempre pronto a scattare in caso di necessità.

Riassumendo le associazioni tra stati mentali e frequenze: sonno profondo (delta), intuito, inconscio (theta), rilassamento (alpha), consapevolezza quotidiana (beta), iper-concentrazione e poteri psichici (gamma). Le onde alpha sono le onde della consapevolezza.

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